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Crash, ricerca sede “in stallo: le proprietà si rifiutano di ascoltare proposte”

Il collettivo: “Ci troviamo a dover seguire una strada obbligata, ma disponibili ad aggiornare il percorso”. E intanto Bologna Welcome segnala “tra i centri sociali più attivi” l’esperienza di via della Cooperazione, sgomberata mesi fa.

12 Marzo 2018 - 17:46

“Torniamo a prendere parola oggi avendo avuto la necessità di tenere ben distante la nostra istanza dal teatrino elettorale da poco concluso. E’ da settimane che il percorso iniziato successivamente alla sgombero della struttura di via Zanolini e che aveva visto alcuni nostri attivisti confrontarsi con la giunta comunale si trova in una fase di stallo: dopo aver concordato il percorso di sollecitazione e verifica di disponibilità delle proprietà di immobili, abbandonati da decenni per un loro riuso sociale, aperto alle esigenze culturali della periferia e della cittadinanza, dobbiamo constatare che le proprietà hanno rifiutato anche solo di ascoltare le proposte. Ancora una volta come Laboratorio Crash ci troviamo nella condizione di dover seguire una strada obbligata per rispondere al bisogno sempre crescente di spazi sociali e culturali, e aggregativi nella nostra periferia”. E’ l’aggiornamento diffuso da Crash, che continua così: “Le grandi e piccole proprietà si ostinano a voler seguire nella speculazione immobiliare più sfacciata, continuando a lasciar marcire nel degrado e nel non uso centinaia e centinaia di km quadrati per decenni. Sono numerosi i casi di grandi edifici abbandonati addirittura fin dagli anni 80 e 90 e senza alcun progetto di destinazione futura. Crediamo che sia il momento anche per la giunta di dover riconoscere questo dato, e di tirare le somme, se è vero che c’è una ricezione di istanze legate alle esigenze aggregative culturali e mutualistiche del tessuto giovanile e non solo della nostra periferia in cui da anni costruiamo progetti e solidarietà, e quindi assumere da un lato ‘l’urgenza Laboratorio Crash!’, e dall’altro l’attualità di una rivoluzione copernicana in materia di grande proprietà immobiliare”.

Ancora dal comunicato: “Da parte nostra pur mantenendo la disponibilità ad aggiornare il percorso e a rinforzarlo a partire da questo ‘dato di fatto’ non possiamo che denunciare pubblicamente la pervicace e sfacciata abitudine alla speculazione e alla rendita immobiliare delle proprietà presenti nella città di Bologna a detrimento delle esigenze dalla cittadinanza, e a dar seguito pratica a questa denuncia. Proprio a Bologna e nel resto dell’Emilia Romagna più di un secolo fa braccianti, operai agricoli, contadini e anche mezzadri con durissime lotte, straordinari gesti di solidarietà, e organizzazione di mutualismo sottrassero alle grandi proprietà le terre abbandonate a paludi e malaria, al non uso e alla fame per la popolazione, costruendo letteralmente con il loro sudore e ainoi anche sangue l’Emilia Romagna dei nostri giorni. Così anche noi oggi, come piccola esperienza di autogestione, solidarietà e aggregazione nella periferia bolognese ci ritroviamo a dover seguire quel solco, sta volta in un faccia a faccia, come sempre impari, tra i bisogni sociali e la grande proprietà immobiliare rapace e grassa. L’inverno è ormai alle nostre spalle e una nuova primavera è alle porte… è tempo di Crash again!”.

In tutto ciò, non può che risultare surreale che proprio l’esperienza di Crash venga tuttora segnalata sul sito web [link] e nel punto informazioni di Bologna Welcome, a cui sono affidate istituzionalmente le attività di promozione e accoglienza turistica della città. Il riferimento, come testimoniano le immagini pubblicate in questa pagina, è all’immobile in cui l’attività del centro sociale si è svolta fino allo scorso agosto. “Uno dei centri sociali più attivi nella programmazione di musica dal vivo a Bologna”, sottolinea Bologna Welcome: “Oltre ai tanti laboratori, Crash è uno spazio dove ascoltare una selezione di dj della scena elettronica internazionale, gli artisti del nuovo hip hop italiano, il reggae, il dub e anche il nuovo rock, sempre con ingressi a prezzi molto contenuti”. Peccato che dall’immobile di via della Cooperazione il collettivo sia stato sgomberato ormai da mesi…