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Contro l’odio di Salvini, “no al razzismo!”

Il Cua per le strade della zona universitaria con un maxi-striscione e manifesti contro il ministro dell’Interno, per invitare gli studenti “a schierarsi dalla parte giusta”. Il 10 ottobre assemblea antirazzista al 38.

27 Settembre 2018 - 19:04

“Oggi, da via Zamboni, cuore della zona universitaria, si è alzato chiaro il grido di ostilità e disprezzo per il razzismo e le politiche suprematiste messe in campo dal neo ministro degli interni negli ultimi mesi.” Inizia così il comunicato diffuso dal Collettivo Universitario Autonomo dopo l’azione comunicativa con volantini e striscione a cui gli studenti hanno dato vita nella tarda mattinata, dal titolo “No al governo Salvini, no al razzismo”.

“Dati gli eventi più e meno recenti – riprende il collettivo – che hanno visto da un lato un escalation di episodi di odio razzista e di aggressioni a persone col colore della pelle diverso da quello bianco e dall’altro il protagonismo del ministro in quella che egli chiama lotta all’immigrazione ma che in realtà si concretizza in politiche di odio, esclusione e suprematismo bianco, che mirano a dividere i poveri e gli ultimi sulla linea della razza privandoli della propria dignità; fino ad arrivare all’approvazione dell’infame decreto legge che porta il suo nome, sentiamo con forza e impellenza la necessità e la volontà di schierarci, come sempre abbiamo fatto, dalla giusta parte, quella degli ultimi. Da sempre ci siamo opposti, e continueremo a farlo, all’ondata di odio e xenofobia che Salvini vuole far infrangere sulla società italiana. Ci ricordiamo di Ponte Stalingrado, delle barricate di Piazza Verdi, degli scontri davanti alla Facoltà di Ingegneria, e di molti altri momenti in cui tanti e tante tra studenti, lavoratori e giovani si sono uniti contro la venuta del neo ministro in città, scontrandosi con la polizia e riconoscendo nella solidarietà reciproca tra sfruttati il valore vero e giusto da opporre al razzismo e al suprematismo bianco”.

Gli studenti ricordano anche “la complicità del rettore Ubertini che, mentre centinaia di studenti e studentesse contestato la presenza di Salvini in università durante la campagna elettorale, all’interno del suo ufficio nella facoltà di ingegneria stringeva quelle mani sporche del sangue dei migranti morti in mare o nei lager libici e dei poveri cacciati dalle proprie case, con un sorriso compiaciuto. Riteniamo che abbia una grossa responsabilità nell’ascesa di questo personaggio che sta portando soltanto odio e disprezzo verso migranti, poveri ed emarginati. Riteniamo anche che le priorità di un rettore debbano essere altre: occuparsi e risolvere i problemi che colpiscono gli studenti, per esempio.”

La riflessione del collettivo mette sotto la lente d’ingrandimento anche la condizione esistenziale delle nuove generazioni: “Come giovani viviamo una condizione di precarietà estenuante. I nostri coetanei che pur possono aver dato sostegno a questo governo tramite il voto ai 5 stelle pensiamo l’abbiano fatto per una forte sensibilità ai temi del reddito, della povertà e della disoccupazione giovanile, toccati dal M5S in campagna elettorale, e non sicuramente riconoscendosi nell’odio e nel razzismo propagandato da Salvini. Da un lato riteniamo irrisorie le misure proposte dai 5 stelle, dall’altro pensiamo che tanti e tante giovani, studenti e lavoratori, vogliano opporsi con forza alle
politiche salviniane e siano pronti a scegliere di schierarsi dalla parte giusta. Partendo dall’università vogliamo incontrarci e organizzarci per dare la giusta risposta a Salvini, siamo pronti a scendere in campo contro la riapertura del CPR di Modena che altro non è che un lager per migranti e vogliamo creare uno spazio di confronto e organizzazione all’interno delle facoltà universitarie ma aperto a tutti coloro che si riconoscano nei valori dell’antirazzismo, dignità, solidarietà.

Il prossimo appuntamento è anche un invito a “tutti a partecipare all’assemblea antirazzista in università per il 10 ottobre per organizzarci insieme e costruire una risposta a questo vergognoso governo”.