Acabnews Bologna

“Con Leyla Guven, per la libertà di Ocalan!”

Ieri presidio della Rete Jin per sostenere la lotta della deputata dell’Hdp, in sciopero della fame dall’8 novembre. E sabato 16 manifestazione a Roma per il leader curdo e gli altri prigionieri politici: pulman da Bologna con YaBasta e Vag61 [info bus].

03 Febbraio 2019 - 15:09

“Da Bologna alle donne curde in lotta! Solidarietà a Leyla Guven e tutte le donne in sciopero della fame per la libertà di Ocalan e di tutt* le/i prigionier* politici”. Si è svolto ieri pomeriggio, in piazza Re Enzo, un presidio femminista promosso dalla Rete Jin Bologna per esprimee solidarietà allo sciopero della fame di Leyla Guven, deputata curda dell’Hdp che “ha cominciato uno sciopero della fame dall’8 novembre 2018 ad oltranza. La sua forma di resistenza, prima nelle carceri turche e ora in libertà- racconta la Rete Jin- è per chiedere la fine dell’isolamento di Abdullah Öcalan, recluso nell’isola-galera di Imrali dove da più di due anni si trova in isolamento totale senza la possibilità di poter parlare con parenti e legali. Quella di Leyla è anche un’azione politica contro lo stato fascista ed assassino di Erdogan che attacca le donne che si ribellano, che vuole la pulizia etnica del popolo curdo e la distruzione della rivoluzione raggiunta in Rojava. La resistenza di Leyla Güven ha evidenziato anche le pessime condizioni carcerarie delle prigioniere/prigionieri politici e ha ispirato molte e molti di loro ad unirsi allo sciopero della fame, non solo nelle carceri turche ma anche in Europa. Una resistenza a catena che andrà avanti fino alla fine dell’isolamento di Öcalan. Quando lo stato patriarcale e fascista calpesta il popolo, il popolo si alza, resiste e lotta con tutti i mezzi a disposizione per raggiungere la libertà e l’autodeterminazione di tutte e tutti. Come ha scritto Leyla Güven, in un messaggio mandato dall’interno del carcere: ‘Dal 2019 il nostro obiettivo sarà più grande delle nostre aspettative. Auguro a tutti e tutte, specialmente ai rivoluzionari un nuovo anno, e non dovrebbe essere un anno di fame e di miseria, di disoccupazione, di abusi sui minori, di violenze contro le donne, di arresti e di morte. Il nuovo anno sarà l’anno della resistenza’. Libertà per Leyla Güven e tutte/tutti i prigionieri politici! Libertà per il Rojava! Libertà per Öcalan!”.

Una manifestazione nazionale per la libertà di Ocalan e di tutte/i le/i prigioniere/i politiche/i, nel frattempo, è in calendario per sabato 16 febbraio a Roma. Da Bologna, YaBasta e Vag61 organizzano un pulman che partirà alle 8 dall’autostazione, al costo di 20 euro: per prenotare un posto si può scrivere a Elena (3406562869) o Flavia (3382243927) o ci si può rivolgere ai banchetti del martedì a Vag61 e a quelli del mercoledì a Làbas. L’appello diffuso insieme alle informazioni sulla trasferta in bus: “Difendiamo il Rojava per la libertà e la pace in Medio Oriente. Sono 20 anni che il leader del popolo curdo Abdullah Ocalan è sequestrato nell’isola-carcere di Imrali, in condizione di totale isolamento. Dal 2011 gli è negato l’incontro con i suoi legali e dal 2015 lo Stato turco impedisce ogni qualsivoglia contatto. Solo qualche giorno fa, per pochi minuti ha potuto riabbracciare il fratello, stante la pressione esercitata nel mondo dall’HungerStrike di migliaia di curde/i, in particolare nelle carceri turche dove la deputata Hdp Leyla Guven è giunta al 70° giorno di sciopero insieme a centinaia di detenute/i con l’intento di ‘porre fine all’isolamento di Ocalan’. Dietro tanta ferocia c’è la volontà di screditare la sua personalità , di impedire la diffusione delle sue idee all’opinione pubblica: Ocalan, nonostante le condizioni terribili di detenzione e di isolamento, non ha mai rinunciato alla speranza per una risoluzione politica dei conflitti in Medio Oriente, ed in modo particolare della questione curda. Il numero di persone nelle prigioni turche è arrivato a 260.000. Organizzazioni per i diritti umani denunciano violazioni crescenti contro i prigionieri. L’isolamento è una delle più pesanti di queste violazioni”.