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Chiesa e occupazioni, che distanza tra Bologna e Torino

Nel capoluogo piemontese la Curia ha deciso di concedere gratuitamente e collaborare alla ristrutturazione di una palazzina occupata. Sotto le Due torri, invece, nessun dialogo su via Albiroli. Idra: “Quale approccio preferiscono i cattolici?”.

04 Gennaio 2015 - 16:19

idraDa Torino arriva la notizia di un punto di incontro raggiunto dagli occupanti di un edificio e la proprietà, la Curia locale, che ha deciso di concedere la struttura in comodato gratuito e di promuovere un piano di ristrutturazione della palazzina da portare avanti insieme alle persone che la abitano dall’inizio del 2014. Anche a Bologna c’è un edificio occupato la cui proprietà fa capo alla Curia, ovvero quello riaperto da Idra in via Albiroli. In questo caso, però, l’atteggiamento della Chiesa è tutt’altro. Questo il commento di Idra, che mette a confronto le due situazioni: “Se a Torino la Curia propone il restauro condiviso di un immobile tra proprietari (la Curia stessa) e occupanti, a Bologna invece nessun margine di dialogo. Da una parte l’approccio umanitario e caritatevole tanto caro a Papa Francesco e al Monsignor Scola, dall’altra il pugno di ferro della Curia bolognese. Due attitudini assai diverse di una medesima istituzione. Per noi sono tante, troppe, le domande senza una risposta sensata riguardo la questione abitativa nella crisi, ma in questo caso una in particolare ci preme porla: quale di queste due attitudini della Chiesa preferiscono i cattolici? Quella del ‘mai più persone senza casa, mai più case senza persone’ oppure quella del ‘meglio vuota che occupata’?”.