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Centri estivi e personale, il dietrofront del Comune

Cobas: “Non sarebbe il caso di iniziare ad ascoltarci?”. Sgb: “Una vittoria, ma rimangono ambiguità”. Intanto, l’Usb commenta positivamente le elezioni Rsu. E alla nuova Philip Morris centinaia di contratti non rinnovati.

26 Aprile 2018 - 00:53

(Comune Palazzo D'Accursio - foto Zic)Quest’estate il Comune non proporrà centri estivi per la fascia tre-sei anni gestiti direttamente dall’Istituzione educazione scuola con personale proprio: l’amministrazione ha deciso di prendersi “una pausa”, della quale si approfitterà per “coinvolgere tutto il personale delle scuole d’infanzia, non solo quello con contratto Enti locali, in attività laboratoriali che lo vedrà impegnato a discutere di temi molto rilevanti per la qualità dell’offerta educativa”. I Cobas commentano così la notizia: “Dopo il sistema di valutazione basato sul software Gzoom, abbandonato dopo 3 anni di inutile ‘sperimentazione’ (e 255.000 euro buttati) un’altra delle magnifiche idee del Comune si chiude. E dire che sarebbe bastato rendere volontaria l’adesione al progetto luglio degli insegnanti comunali e incentivare tutte le giornate extra. Invece il Comune, dopo due anni del solito e arrogante e perverso muro contro muro (contratto enti locali per le insegnanti, allungamento contra lege del calendario scolastico, luglio come giorni dovuti…) convoca la vecchia Rsu (non più in carica) in maniera semiclandestina per comunicare che, ora che ‘sono arrivati i soldi dalla regione’ preferisce appaltare tutto ai privati (ovviamente aumentando i costi rispetto a quanto veniva da noi richiesto). Pur di non ammettere di essersi, per l’ennesima volta, sbagliati. Ma non sarebbe il caso di iniziare ad ascoltarci?”.

Scrive sullo stesso argomento l’Sgb: “La pausa di riflessione in merito all’apertura dei centri estivi con personale insegnante ed educatore interno, è sicuramente una vittoria della lotta portata avanti da Sgb con le lavoratrici e i lavoratori comunali e delle coooperative sociali ma rimangono alcune ambiguità. Ricordiamo che la decisione assunta dalla giunta negli anni passati aveva contemporaneamente: aumentato le settimane di lavoro a parità di salario al personale interno, ed espulso il personale delle cooperative, che si trovava disoccupato e senza stipendio nei mesi estivi. Una genialata che aveva come obbiettivo quello del risparmio di bilancio, sulla pelle dei lavoratori e che aveva trovato il consenso di cgil,cisl e uil territoriali e aziendali. Sgb è l’unico sindacato ad avere condotto una lotta, fatta di scioperi e manifestazioni, che ha tenuto insieme le istanze delle lavoratrici delle coop sociali e di quelle comunali. In questa battaglia, che ci ha visto scioperare il 3 e il 14 luglio scorso con adesioni altissime, siamo riusciti a strappare e firmare un accordo territoriale con il comune che garantisce la continuità lavorativa alle lavoratrici delle coop sociali attraverso i centri estivi ed ora la Pillati torna parzialmente indietro sulla decisione di utilizzare le lavoratrici comunali aumentando loro le settimane lavorative. La modalità con la quale la Giunta comunale ha reso noto la propria decisione, solo ad urne Rsu chiuse e convocando le rsu già decadute, è però l’ennesima marchetta ai sindacati amici che ne avrebbero sicuramente ulteriormente risentito in termini elettorali e, allo stesso tempo, pone interrogativi e dubbi ai quali bisognerà dare risposta in tempi brevi. Si tratta infatti di capire cosa intenda proporre la giunta comunale quando parla di modificare l’orario di lavoro delle proprie lavoratrici in base alla Legge Regionale, appoggiata da cgil,cisl e uil, che, ricordiamo, prevede la possibilità di apertura dei servizi educativi anche la domenica ed in orari serali. Una flessibilità che va a scapito di un serio progetto educativo e scolastico e colpisce duramente i diritti di chi ci lavora. Infine, leggendo l’elenco dei futuri gestori dei centri estivi, si evidenzia che i risparmi di bilancio vengono trasferiti in questo campo attraverso l’utilizzo massiccio di polisportive ed associazioni varie che sono spesso luoghi di lavoro nero e sottopagato nascosti dietro la voce ‘volontariato’. Ciò a scapito delle cooperative sociali che applicano correttamente almeno il Contratto nazionale di lavoro. Sgb chiede quindi alla Giunta l’apertura immediata del confronto con i nuovi eletti Rsu del comune di Bologna e la riapertura del confronto territoriale in merito all’utilizzo delle polisportive e simili. Vigileremo e, se necessario, riprenderemo la mobilitazione”.

L’Usb, intanto, commenta il quadro dei risultati delle elezioni Rsu in Emilia-Romagna, che “rafforza Usb in termini di volti e delegati eletti. Un risultato per nientescontato in una campagna elettorale in cui molti soggetti hanno giocato sporco, a partire dalla tempistica della firma dei Ccnl dei vari Comparti (una spudorata marchetta elettorale) al groviglio delle false interpretazioni delle nuove norme contrattuali, fino alle famigerate ‘perequazioni’ che anche un giorn ale padronale come Il Sole 24 Ore ha definito ‘aumenti a elastico’ contrariamente a quanto sostenuto da Cgil, Cisl, Uil. Nonostante tutto, Usb in Emilia-Romagna ha eletto centinaia di delegati, con un’avanzata di non poco conto nelle Funzioni Centrali (Ministeri, Agenzie Fiscali, Inps, Inail), a dimostrazione che la scelta di non firmare il peggior Ccnl di sempre ha pagato in termini di consenso riconoscendo anchelo sforzo di riportare la discussio ne e il confronto con i lavoratori in tutte le decine di assemblee svolte. Usb avanza anche in settori come Sanità, Enti Locali, Università nonostante l’impossibilità di poter indire assemblee sindacali in orario di lavoro per effetto di norme che scippano ai lavoratori il diritto costituzione di poter decidere a quali assemblee partecipare. L’Unione Sindacale di Base elegge Rsu nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere di Piacenza, Parma, Ferrara, Reggio E milia, nell’Università di Bologna e Parma, nel Comune di Bologna, nel Comune di Piacenza, nella Regione Emilia-Romagna, in importanti Asp di Reggio Emilia di Parma e Asc Insieme. Tanti gli eletti significativi nelle scuole statali e nella Ricerca (Ispra ed Eene)”. Per il sindacato di base, “questi risultati rappresentano un riconoscimento del lavoro svolto a tutti i livelli da Usb e dai suoi delegati – dichiara Letizia Arcuri della Usb Pubblico Impiego – e ci sprona a proseguire la lotta contro chi attacca, umilia dal punto di visto economico, normativo e di mancato riconoscimento professionale i dipendenti pubblici per poter smantellare più agevolmente la pubblica amministrazione”.

Sempre l’Usb, infine, ha segnalato che a “centinaia di lavoratori precari di Philip Morris”, dopo l’apertura in pompa magna del nuovo maxi-stabilimento di Crespellano, non è stato rinnovato il contratto. Stanno infatti venendo a scadenza i molti contratti a termine degli addetti reclutati per avviare e gestire la produzione in attesa della completa e finale implementazione delle linee produttive. L’avvio della fabbrica aveva portato l’occupazione fino a picchi di 2.300 unità di personale, ma dallo scorso novembre la quota sta scendendo e si calcola siano già 500 i lavoratori che hanno dovuto salutare la Philip Morris.