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Casapound al Baraccano, mercoledì assemblea pubblica «per discutere di una mobilitazione antifascista»

Appuntamento mercoledì 23 febbraio 2011 ore 21 al Circolo Berneri di Porta S.Stefano per parlare di come contrastare l’incontro promosso sabato pomeriggio dai neofascisti alla sala civica del quartiere S.Stefano

21 Febbraio 2011 - 15:12

I neonazisti postmoderni sono bravi con i travestimenti verbali. Oggi dire «nazionalsocialismo» risulterebbe fuori moda e compromettente. Già è un po’ meglio dire «socialismo nazionale». È la stessa operazione con cui l’estrema destra trucca le atrocità razziali del nazifascismo: oggi le chiamano «etnonazionalismo radicale» o «difesa etnica totale».

I neofascisti del XXI secolo riadattano le forme comunicative, cambiano le sigle, s’inventano nuovi nomi, ma agiscono come hanno sempre agito: propaganda xenofoba, provocazioni, atti di razzismo, pestaggi, finto anticapitalismo al soldo dei padroni.

Anche l’associazione «CasaPound» dichiara sul suo sito l’intento «di sviluppare in maniera organica un progetto e una struttura politica nuova che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio». E opera in tutt’Italia in modo conseguente con le sue premesse di organizzazione neofascista, facendo continuamente appello ai valori del «pugno nello stomaco» e del «calcio nei denti», o a slogan come «Nel dubbio mena».

Il progetto «neofuturista» di CasaPound è quello di unire violenza concreta e violenza «artistica», squadrismo reale e simbolico, all’insegna di un patriottismo xenofobo e nazionalista che si ispira dichiaratamente al Fascismo.

Dietro le loro campagne «antiusura», non è difficile riconoscere una dissimulata propaganda antisemita.

Dietro slogan come «stop alla società multiculturale» e «prima gli italiani», non è difficile riconoscere un incitamento alle discriminazioni e al razzismo.

Dietro l’idea della «sovranità energetica nazionale», non è difficile riconoscere la difesa del business speculativo del nucleare, che arricchirà pochi provocando invece danni incommensurabili all’ecosistema e alla vita delle future generazioni.

Dietro le loro proposte sociali a favore delle «madri» italiane, non è difficile riconoscere la strumentalizzazione sessista e discriminatoria della maternità.

E in vari casi i militanti di CasaPound si sono distinti anche per pestaggi e aggressioni a centri sociali, studenti e migranti.

Dove i neofascisti di CasaPound sono riusciti a insediarsi, hanno sempre promosso razzismo, demagogia, sessismo, violenza, intolleranza, xenofobia, paura, revisionismo. Oggi occorre contrastare nella testa della gente ogni spazio per idee nazionaliste e pratiche razziste e sessiste. Occorre chiudere gli spazi di agibilità sociale e mentale per chi predica e pratica, palesemente o meno, l’odio e l’intolleranza.

Se le istituzioni di questa città continuano a concedere spazi pubblici ai neofascisti, come avverrà il 26 febbraio presso la Sala del Baraccano, è compito di tutti e tutte noi ribadire che in questa città non ci può essere spazio per l’autoritarismo e il neofascismo!

Assemblea pubblica mercoledì 23 alle 21 al Circolo Anarchico C. Berneri, piazza di Porta S. Stefano, 1, per discutere di una mobilitazione antifascista nella giornata di sabato 26.

¡NO PASARÁN!
¡PASAREMOS!