Acabnews Bologna

Casa, “una prima vittoria per le famiglie di Costantino e Sara”

Intanto il sindaco: “Chi occupa per motivi politici” non accederà ai nuovi alloggi al Galaxy. Su via De Maria nessun accordo. Social Log: “Trattano occupazioni a suon di manganellate”. Case Erp, famiglie non potranno più scegliere.

02 Ottobre 2015 - 19:34

Digos a Condominio De Maria (© Michele Lapini)

“Una prima vittoria per le famiglie di Costantino e Sara”. Lo annuncia Social Log, che spiega: “Dopo i picchetti antisfratto vincenti di mercoledì scorso ed i seguente corteo giunto fin sotto gli uffici del Quartiere Navile, abbiamo messo in evidenza l’esigenza di porre fine alla drammaticità dello sfratto che pesava sulle famiglie di Costantino un anziano di 82 anni in pensione divenuto il nonno dei bambini dell’Ex Telecom e di Sara il cui padre ex operaio della Sabiem ed iscritto Fiom, in trattativa sindacale, aspetta da otto anni il pagamento del Tfr di ventiquattro anni di lavoro. Stamattina ricevuti dai responsabili delle politiche abitative e sociali del comune di Bologna e del quartiere Navile, abbiamo posto in essere la forza scaturita nel picchetto e nata dalla solidarietà degli occupanti e delle famiglie sotto sfratto riunite nel Comitato Inquilini Resistenti, e ribadito la necessità delle famiglie in emergenza abitativa di porre fine agli sfratti”.

Continua il collettivo: “Costantino ha avuto la possibilità di attuare un piano di rientro della morosità pagando soli 20 euro al mese che si aggiungono ad un importante abbassamento del canone mensile di locazione. L’esigua pensione mensile percepita non verrà più divorata dall’avidità dell’Acer ma al contrario verrà sostenuta da interventi mirati di sostegno al reddito come i sussidi per il pagamento delle bollette di acqua luce e gas, si è aperta poi la possibilità di trovare una casa più adeguata alle esigenze della famiglia ed entro due settimane una lista di alloggi gli verranno mostrati. Per la famiglia di Sara, il ricalcolo della morosità che dovrebbe portare ad un abbassamento della stessa di 10.000 euro, insieme alle pressioni per sbloccare il Tfr non percepito dopo il fallimento dell’azienda unito a due colloqui per altrettanti stage formativi retribuiti ha aperto le porte ad un possibile blocco dello sfratto, ad un rientro della morosità e alla possibilità futura di poter far fronte alle costose spese sanitarie di cui necessita la mamma”.

Ieri, intanto, in Comune sul disagio abitativo si sono spese molte parole. “Non possiamo lasciare minori in strada”, questa la buona notizia dal sindaco. Peccato sia anche l’unica. Nel giorno dei proclami sul piano per l’emergenza abitativa in cui il comune di Bologna ha presentato “l’operazione Galaxy”, la nuova struttura che per cominciare darà temporaneamente alloggio a 35 famiglie senza casa, il sindaco Virginio Merola senza giri di parole ha affermato: “Noi non abbiamo il problema di predisporre alloggi per tutti gli occupanti”.

Alla base della discussione, la scelta delle famiglie che potranno essere ospitate al Galaxy di via Fantin. Gli appartamenti già pronti sono 75 su 95, ma il sindaco ha detto chiaramente che non serviranno a dare automaticamente riparo alle famiglie occupanti in caso di sgombero: se ciò avverrà, i servizi sociali valuteranno caso per caso, sulla base dei criteri fissati dal Comune per rientrare o meno in condizione di “emergenza abitativa”, limitandosi comunque a prendere in considerazioni chi ha la residenza a Bologna (degli altri dovranno interessarsi i rispettivi sindaci. “Nessuna corsia preferenziale” dunque per gli occupanti che continuano ad essere criminalizzati e rischiano di restare fuori da ogni graduatoria. “Chi occupa per motivi politici non è un nostro problema” ha dichiarato in conferenza stampa Merola, “a noi compete soprattutto, come ricorda il Tribunale dei minori, il fatto che se i genitori irresponsabilmente hanno occupato, noi responsabilmente ci dobbiamo occupare dei minori”.

Su questo punto, si registra un passo avanti perchè l’amministrazione ha promesso che la tutela dei minori riguarderà le famiglie nella loro interezza mentre, come ricorda Social Log commentando gli annunci del sindaco, in questi casi il nucleo familiare “fino a poco tempo fa veniva smembrato tra hotel per madre e figli e sottopassaggio della stazione per il padre. Riteniamo queste piccole novità come il prodotto degli ultimi mesi di lotta per il diritto all’abitare a cui però va aggiunto molto altro visto che ogni giorno tre famiglie vengono sfrattate nella nostra città, e che se funzionerà davvero il Galaxy si riempirà in meno di un mese. E poi?”.

E relativamente alle sorti dell’immobile occupato da SociaLog in Bolognina, da palazzo d’Accursio fanno sapere che “non c’è più alcuna trattativa con i proprietari dello stabile di via De Maria, non c’è la possibilità di un accordo”. Fallito il tentativo di mediazione dell’amministrazione dunque, a questo punto sull’immobile pende un provvedimento di sequestro.

Intanto, nelle prossime settimane si aspettano altri 53 sfratti esecutivi. E la risposta da Social Log non si fa attendere: “C’è la necessità di un nuovo ‘piano casa’ per la città di Bologna che veda immediatamente il dirottamento di risorse verso l’edilizia residenziale pubblica e l’apertura a progetti di autorecupero di immobili sfitti e in disuso. A ciò va accompagnata una moratoria degli sfratti e il blocco degli sgomberi per fare in modo che davvero nessuno resti senza un tetto”. E ai servizi sociali che promettano assistenza a chi rimane senza un tetto, gli occupanti rispondono raccontando la loro testimonianza: “La maggior parte di noi viene dalle così dette case di transito e da un contatto costante con gli assistenti sociali di riferimento che non ha portato a nessun miglioramento delle condizioni di vita. Italiano o stranieri non abbiamo mai ricevuto un soldo per sussidio e in quelle case di transizione che ci avrebbero dovuto far tornare ad uno standard di vita decente siamo stati sfrattati. Per questo con serenità e fermezza diciamo che da qui non si torna indietro, e denunciamo pubblicamente l’ossessione delle autorità a voler trattare la questione della casa e delle occupazioni a suon di manganellate e repressione”.

Novità anche sul piano delle assegnazioni degli alloggi Erp. Secondo le nuove regole, sarà direttamente il Comune a decidere dove andranno a vivere le persone senza che sia lasciata loro la possibilità di scelta che c’è stata finora. Per snellire le pratiche, non sarà più concessa alle famiglie la possibilità di visitare le case popolari prima di andarci a vivere ma bisognerà accettare sulla carta, visionando tre piantine.