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Budrio, la beneficenza dei nazirock è fuffa

Dal Sant’Orsola i volontari che lavorano a oncologia pediatrica negano di essere stati contattati dagli organizzatori, e anche il direttore di neuropsichiatria prende le distanze dall’evento. Staffetta: “Estrema destra avanza pretesti per mascherare propaganda d’odio”.

16 Novembre 2017 - 14:20

Che l’iniziativa annunciata per il 25 novembre sia una innocua “Festa d’Autunno” (ma non ci crede nessuno) o proprio un concerto neofascista, quella dell’incasso devoluto ai reparti di neuropsichiatria infantile e di oncoematologia pediatrica del Policlinico è una bufala, o come va di moda dire, una ‘fake news’.

A smascherare l’evento promosso dalle associazioni di destra Evita Peron e Aurora italiana è la Onlus Ageop, che ha diffuso una nota smentendo di essere beneficiaria della raccolta fondi: “Ageop non è stata contattata né coinvolta in nessun modo dagli organizzatori”, precisa l’organizzazione, che tuttavia al Sant’Orsola è la sola realtà di volontariato presente in quei reparti.

“Ci preme ribadire – rincara l’Ageop – che siamo totalmente estranei alla vicenda. Resta da capire a chi fosse destinata l’eventuale raccolta e spiace, non poco, che su un tema così strategico come la raccolta fondi si debba assistere a quelle che appaiono strumentalizzazioni”. Quindi, “chiediamo quindi che nel materiale di promozione della Festa d’autunno di Budrio sia tolto ogni riferimento all’oncologia pediatrica dell’ospedale pediatrico Gozzadini di Bologna, facilmente ma questa volta erroneamente assimilabile alla nostra associazione”. Anche il direttore del reparto di neuropsichiatria infantile ha chiarito che, temendo strumentalizzazioni, si terrà alla larga dall’evento. Il sindaco Maurizio Mazzanti, invece, parla di “una manifestazione più che legittima” e va avanti per la sua strada, spianandosela a suon di frasi fatte: “Gli estremismi si combattono con la proposta politica, non cercando di vietare”.

Su questa vicenda, così come sul caso rimbalzato dallo stadio di Marzabotto alle cronache nazionali di un calciatore dilettante del “65 Futa”  dopo aver segnato si è tolto la maglietta scoprendo una t-shirt con lo stemma della Repubblica Sociale Italiana e ha levato il braccio in un saluto romano,  è intervenuto negli scorsi giorni il Nodo sociale antifascista: “È evidente – si legge sul blog Staffetta – che l’estrema destra neofascista e/o neonazista cerca di allargare il proprio uditorio usando qualsiasi pretesto per mascherare e rendere accettabile la propria ignobile propaganda d’odio. Del resto, i centri di potere, le istituzioni e i media borghesi cercano spesso e volentieri di spoliticizzare e normalizzare il neofascismo, forse solo per quieto vivere, o forse credendo di potersene eventualmente servire, al bisogno. Non vi può essere antifascismo senza anticapitalismo”.