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Bloccato il centro di via Mattei: “Pretendiamo una risposta!”

La protesta questa mattina per “far entrare i giornalisti per verificare le condizioni del centro”. Coordinamento migranti: ospiti “non più disposti a vivere in attesa del permesso di soggiorno che non arriva mai, a dover rischiare salute per covid o per cure mediche che non ricevono, a esser presi in giro con promesse mai mantenute”.

08 Aprile 2021 - 20:04

“Centinaia di migranti hanno bloccato stamattina il Centro Mattei. I migranti vogliono far entrare i giornalisti per verificare le condizioni del centro, ma finora gli è stato impedito”. Così il Coordinamento migranti questa mattina annunciava l’iniziativa di protesta degli ospiti del centro di accoglienza, spiegando: “In una lettera pubblica la settimana scorsa lo avevano già gridato ad alta voce: non vogliamo più vivere rinchiusi in camerate da 12, senza controlli sanitari, senza documenti e senza possibilità di andare a scuola, ma solo essere sfruttati all’Interporto e negli altri snodi essenziali dell’economia bolognese. È finito il tempo delle promesse democratiche. Ora i migranti vogliono i fatti!”.

Grazie alla mobilitazione dei migranti, che si è protratta fino a circa mezzogiorno, le telecamere dei giornalisti sono però potute entrare per documentare le condizioni del centro, tanto che nel pomeriggio il Coordinamento in un comunicato ha scritto: “Adesso tutti sanno! Pretendiamo una risposta”, spiegando che il “blocco ha impedito agli operatori di entrare già dalle prime ore della mattinata. Una forzatura decisa nei giorni scorsi dai migranti non più disposti a restare in silenzio davanti alle inaccettabili condizioni di vita, di igiene, di salute a cui sono destinati. Dopo la lettera pubblica inviata la scorsa settimana alle istituzioni competenti (Questura e Prefettura di Bologna), al Comune di Bologna e alle cooperative che gestiscono la struttura (Arca di Noè e Opengroup) e davanti all’assenza di risposte oggi in tantissimi hanno deciso di uscire fuori e di gridare forte a tutta la città che non sono più disposti a vivere ‘Rinchiusi e Sfruttati’ come recitava lo striscione che hanno appeso sui muri del centro. Non sono più disposti a vivere in attesa di un permesso di soggiorno che non arriva mai, non sono più disposti a dover rischiare la salute per il covid o per le cure mediche che non ricevono, non sono più disposti a esser presi in giro con promesse che non vengono mai mantenute, non sono più disposti a restare in silenzio di fronte al razzismo che li ritiene essenziali solo quando si spaccano la schiena nei magazzini dell’Interporto per due soldi e con contratti brevissimi. Oggi tutti hanno potuto vedere come si vive nel Centro Mattei! Oggi tutti hanno potuto vedere il desiderio di libertà e la determinazione dei migranti. Ora pretendiamo che sia istituito rapidamente un tavolo con Prefettura, Questura, Comune di Bologna e le cooperative che gestiscono il centro in cui portare le nostre rivendicazioni. Se la risposta sarà ancora una volta il silenzio o tarderà ad arrivare le proteste continueranno e si moltiplicheranno”.