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“Beati i bulli di quartiere”, il Santo Stefano contro il MediaCenter

La nuova amministrazione del Santo Stefano minaccia di “chiudere” il MediaCenter, esperimento di comunicazione civica nato dall’esperienza della televisione di strada Orfeo TV. Leggi il comunicato e l’invito a partecipare al consiglio di quartiere di lunedì.

20 Dicembre 2009 - 14:18

Vi sognereste mai di imporre la chiusura di una redazione che produce informazione con il volontariato di professionisti qualificati, offrendo una concreta possibilità di partecipazione a quei cittadini che solitamente non hanno possibilità di auto-rappresentarsi? Vi sognereste mai di identificare una redazione volontaria costituita da cittadini forti solo delle loro intuizioni, dei loro legami sociali, della loro capacità di comunicare, con la mini-telecamera che usano per raccogliere le interviste? Vi sognereste mai di convocare una riunione che intende sospendere un progetto fatto di persone… senza comunicarlo agli interessati?

Tutto questo è ciò che sta accadendo presso il Quartiere S. Stefano, dove il Consiglio guidato dalla lista Cazzola per Santo Stefano lunedì 21 dicembre cercherà di affossare l’esperienza ormai triennale del MediaCenter, un esperimento di redazione televisiva di cittadinanza che – al contrario – è in procinto di diffondersi presso gli altri 8 quartieri cittadini per dare vita a una televisione civica ad accesso pubblico.

Adducendo motivazioni surreali, quando non apertamente create ad arte, il nuovo Consiglio di Quartiere, infatti, intende revocare la convenzione che negli ultimi anni ha sostenuto le attività di questa redazione fatta di giovani, professionisti, lavoratori che attraverso di essa hanno avuto la possibilità di capire cosa significhi “fare concretamente informazione”, invece che subirla passivamente.

Nello specifico, la convocazione del Consiglio di Quartiere per lunedì 21 dicembre – pubblicata sul sito web del Quartiere stesso lunedì 14 dicembre – riporta, tra i molti punti all’ordine del giorno, un sibillino O.d.G. n° 62 “Linee di indirizzo in merito al progetto Media Center”. Peccato il MediaCenter sia una redazione formata da liberi cittadini, nata da una costola dell’Associazione di Promozione Sociale Orfeo TV, svincolata dall’istituzione del Quartiere. Peccato, soprattutto, che il MediaCenter non sia mai stato avvisato della volontà di imporgli delle linee di indirizzo.

Peccato, davvero un peccato, che questi amministratori locali identifichino un’iniziativa non-profit di creatività dal basso – immateriale come lo sono le idee e le energie delle persone che in questi anni si sono spese su questo progetto – con un oggetto, magari un brand di cui appropriarsi. La convenzione tra il Quartiere e l’A.P.S. Orfeo TV, infatti, riguarda non decine di migliaia di euro dei contribuenti, né l’uso gratuito di immobili pubblici, quanto piuttosto la possibilità di usare due computer e una videocamera amatoriale di proprietà del Quartiere. Videocamera e computer che, se non finiranno in qualche magazzino, serviranno ai politici di Quartiere per documentare inquietanti quanto fantomatici episodi di degrado urbano.

Con quella videocamera, al contrario, in questi anni il MediaCenter ha permesso a cittadini inesperti di diventare reporter della propria città, entrando in contatto le badanti moldave che assistono i nostri anziani, documentando il ciclo dei rifiuti, indagando la condizione della scuola pubblica, testimoniando i consigli di quartiere.

Perché tagliare le gambe adesso a un progetto che oggi è in grado di camminare da solo? Un progetto dove il quartiere non dovrà più spendere, perché per farlo decollare ha già investito non solo con l’acquisto di beni ma con la formazione di cittadini, professionisti e soprattutto giovani che hanno dedicato il loro tempo a questo progetto. C’è da chiedersi non solo dove questi amministratori abbiano imparato l’educazione, ma come possano pensare che gettare benzina sul fuoco del degrado possa contribuire alla coesione sociale più dell’esperienza diretta di cittadini che alla denuncia hanno preferito imparare a raccontare per immagini. Come cantava un menestrello anni fa, “beati i bulli di Quartiere, perché non sanno quello che fanno”.

Lunedì 21 dicembre, a partire dalle 18:30, al Baraccano di via S. Stefano, 119 presenzieremo al Consiglio di Quartiere aperto alla cittadinanza, per dimostrare che un’iniziativa come il MediaCenter e il diritto dei cittadini a raccontare vanno ben oltre questi amministratori.

Siamo tutti e tutte invitati.

MediaCenter

Per informazioni:

> mediacenterbologna.splinder.com

> www.livestream.com/MediaCenterBologna

>mediacenter.bo@gmail.com