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Bartleby: “Criminalizzati perchè liberiamo spazi, andiamo avanti”

Bartleby in conferenza stampa dopo lo sgombero dell’ex Santa Marta: “Libereremo altri spazi”. Il collettivo, poi, ne ha per tutti: da Merola al rettore Dionigi, dall’assessore Ronchi alla sua collega Frascaroli, da Sel a Favia.

30 Gennaio 2013 - 18:04

Dopo lo sgombero dell’ex convento Santa Marta, in un’affollata sala Roveri (ancora occupata), Bartleby mette subito le cose in chiaro: “libereremo altri spazi ogni volta che ce ne sarà bisogno”.

E “come diceva un nostro striscione”, appeso fuori dall’ex convento e dunque proprio di fronte alle finestre dell’assessore Amelia Frascaroli, “basta affacciarsi e gli spazi si trovano. Noi evidentemente siamo molto bravi ad affacciarci…”.

Il collettivo, poi, ribatte punto per punto alle polemiche ed alle accuse di questi giorni, denunciando l’accanimento di Comune ed Università nel reprimere le realtà che creano cultura attraverso pratiche condivise ed orizzontali. Prendendo spunto dalle dichiarazioni del sindaco Virginio Merola e dell’assessore Alberto Ronchi a proposito dell’offerta culturale cittadina, i ragazzi precisano: “Stabilire cosa sia cultura di qualità e cosa non lo sia è in linea con la cultura pcista e stalinista che da sempre caratterizza il gruppo di potere che governa questa città”. Forte la preoccupazione sul destino del fondo Roversi: “Non sappiamo dove sia e non vogliono dircelo”.

Rimandate al mittente, poi, le “aperture” dell’ex grillino Giovanni Favia: “Avrà cambiato idea, ma parla solo a se stesso”. Sel, che prima ha sostenuto le ragioni di Bartleby e poi ha fatto marcia indietro? “Una stampella del Pd e delle sue politiche di austerità”.

A chi gli ricordava le polemiche sui presunti toni violenti rivolti al rettore Ivano Dionigi, il collettivo le giudica semplicemente strumentali e replica: “Sono stati più violenti i manganelli della Polizia”. La scorta assegnata al rettore, poi,  “è una stupidaggine, e’ un ridicolo tentativo di criminalizzazione”. La verità è che Ateneo e Comune “hanno paura delle forme di dissenso. Le scorte non hanno nessun motivo di esistere, questa gente deve rispondere pubblicamente del proprio operato”. Un Ateneo ed un Comune, sottolinea il collettivo, “che si parlano solo quando c’e’ da chiudere esperienze come la nostra…”.

Gli attivisti hanno affrontato anche il tema degli spazi: molto frequentemente ci si imbatte in immobili pubblici ampi e centrali, che però sono oggetto di bandi fumosi e di lavori di ristrutturazione interminabili. Questo è il risultato di una gestione contraddittoria, che lascia gli immobili in stato di abbandono per anni. Bartleby, a riguardo, non risparmia critiche a Frascaroli: “E’ responsabile due volte della vicenda, in quanto assessore ed in quanto ex-amministratrice dell’Asp Poveri Vergognosi”, proprietaria dell’ex conservatorio Santa Marta.

L’ appuntamento ora è per martedì prossimo in rettorato, proprio da  Dionigi , per “affrontare lo spauracchio” in presenza del “compagno Dracula”.