Acabnews Bologna

B-Side dopo il Pride: ”I movimenti LGBTQI non sgancino i diritti civili da quelli sociali” [audio]

Sabato in corteo nella giornata dell’orgoglio omosessuale lo spezzone del “lato B”, per “ri-politicizzare” l’appuntamento e mettere al centro “reddito, salute, diritti delle lavoratrici sessuali”, nonché l’autonomia da istituzioni e partiti. Nella notte fra venerdì e sabato apparsi due striscioni provocatori di Forza Nuova ai Giardini Margherita.

24 Giugno 2019 - 09:19

Sabato “come B-Side Pride abbiamo partecipato al Pride Bologna: è stata una bella giornata di mobilitazione, molto partecipata nonostante le condizioni meteorologiche avverse. Abbiamo organizzato una piazza tematica fin dal mattino, un queer garden, per poi muoverci insieme attraversando il corteo e tornare ai giardini Margherita”. A tirare le somme della partecipazione alla giornata dell’orgoglio omosessuale ai microfoni di Zic.it è un attivista della costellazione di collettivi e realtà transfemministe e queer che avevano convocato lo spezzone del “lato B”. “E’ stato – dicono le attiviste – un Pride molto politico, molte delle realtà organizzatrici hanno espresso l’esigenza di ri-politicizzare il Pride, e questo per noi del B-Side è molto interessante. Il nostro percorso è nato alcuni mesi fa, riunisce singol*, gruppi come il Laboratorio Smaschieramenti e l’associazioni Mit, Plus ed Elastico, unite dall’esigenza di rendere di nuovo politico questo appuntamento e mettendo al centro bisogni, deisderi ed esigenze delle soggettività che hanno avuto meno spazio non solo nella società ma anche nei movimenti LGBTIQ”.

“La nostra idea è che questi bisogni e desideri hanno a che fare con i temi del reddito, l’accesso alla salute, lo stigma contro le persone sieropositive, i diritti delle lavoratrici sessuali, delle persone migranti: tutto questo per poter emergere ha bisogno di negoziare spazi di autonomia dalle istituzioni dai partiti politici, perchè i movimenti LGBTQI non devono sganciare le questioni relative ai diritti civili dai diritti sociali e dai diritti economici. In questo senso per noi è molto paradigmatica la vicenda della cosiddetta legge regionale contro l’omotransfobia, che ora è stata affossata da emendamenti della destra e della parte più conservatrice del Pd: questa vicenda ci dimostra che nessuna delega, nessun partito, ci può garantire un miglioramento delle nostre condizioni, ma solo la lotta autorganizzata dalla soggettività coinvolte può portare a dei cambiamenti. Il nome della legge è peraltro fuorviante, perchè si limita a finanziare gruppi e associazioni già attivi nel contrasto all’omotransfobia con interventi nelle scuole e sui posti di lavoro. E’ chiaro che non siamo contrarie a una legge del genere, tuttavia essa non andrebbe a tutelare quante di noi sono le più esposte a episodi di violenza omotransfobica. Come si fa non tenere conto in un intervento legislativo di questo tipo delle misure che hanno a che fare con le condizioni delle persone trans, delle lavoratrici sessuali, delle persone trans che sono lavoratrici sessuali e migranti? Come B-Side continueremo a cercare di aprire spazi di autodeterminazione dove le lotte di queste stesse soggettività possano rafforzarsi per costruire un movimento LGBTQ che non deve lasciare indietro nessuna di noi”.

A proposito di omotransfobia, nella notte fra venerdì e sabato e a poche ore dall’inizio della manifestazione, sono apparsi nei pressi dei Giardini Margherita due striscioni di Forza Nuova con scritto “A chi piace il culatello? A noi” e “Etero Pride”. Se la tolleranza non è mai stata una dote dei fascisti, si può senz’altro dire che anche in tema di ironia i camerati nascondano pochi assi nella manica.

> Ascolta l’audio rilasciato a Zic.it: