Acabnews Bologna

Azione femminista per il diritto
all’aborto: ”Nessuna obiezione sui nostri corpi” [foto]

E’ il messaggio lasciato da Non Una Di Meno davanti alla sede del Servizio Accoglienza alla Vita, in vista della giornata internazionale di sabato (a Bologna benefit e proiezione di “Vessel” a Vag61): “Nonostante il cambio di Governo, non vediamo discontinuità ma il preoccupante aggravarsi dell’attacco patriarcale e razzista”.

26 Settembre 2019 - 12:49

Ieri notte Non Una di Meno Bologna è tornata ad attraversare la città: “In occasione del 28 settembre, giornata internazionale per il diritto all’aborto, abbiamo deciso di lasciare una traccia visibile del nostro passaggio davanti alla sede del Servizio Accoglienza alla Vita, ‘sede operativa’ del Movimento per la Vita a Bologna. Insieme ai movimenti femministi di tutto il mondo ci mobilitiamo per l’autodeterminazione sessuale e riproduttiva, e ribadiamo attraverso l’arte che la battaglia per l’aborto libero, sicuro e gratuito è un punto fondamentale delle lotte di Non Una di Meno. Facciamo sentire le nostre voci verso la grande manifestazione contro la violenza maschile e di genere del 23 novembre a Roma”, scrivono le femministe diffondendo anche alcune foto dell’azione. “Nonostante il cambio di Governo, non vediamo segni di discontinuità ma il preoccupante aggravarsi di un attacco patriarcale e razzista contro le donne, le persone LGBTQI+ e contro le persone che intraprendono una migrazione. Il Ddl Pillon entra ed esce dal ‘cassetto’ ma non viene ancora ritirato. In mare e a terra la guerra contro le e i migranti e contro chi lotta al loro fianco si inasprisce a causa dei decreti sicurezza, che questo governo non intende cancellare. La violenza maschile e di genere cresce di intensità e trova sempre maggiore legittimazione sulla stampa e nel discorso politico”.

Continua Non Una Di Meno: “Nei consultori e negli ospedali l’autodeterminazione e la salute delle donne sono calpestate dall’obiezione di coscienza al 70% (49% in Emilia-Romagna), da pratiche di patologizzazione e psichiatrizzazione (come l’assegnazione coatta del genere alla nascita) e da una giustizia patriarcale e maschilista. La stessa legge 194 prevede la costituzione dei centri di aiuto alla vita (art. 2) e l’obiezione di coscienza (art. 9), misure che svuotano dall’interno il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, fino a renderlo inaccessibile. Riprendendo il motto delle femministe argentine, ‘Vogliamo educazione sessuale per decidere, contraccezione per non abortire, aborto per non morire’, ribadiamo che vogliamo molto più di 194! Come a Verona contro il Congresso mondiale delle famiglie, come in ogni sciopero dell’otto marzo, così il 28 settembre in tutta Italia Non Una Di Meno si riprende le strade, la notte, la vita tutta. Per questo Non Una di Meno Bologna ha previsto per l’occasione anche un evento di socializzazione e raccolta fondi per l’organizzazione della prossima assemblea nazionale di Non Una di Meno, che avrà luogo a Napoli il 19 e 20 ottobre”. Le femministe danno appuntamento sabato alle 19 a Vag61, in via Paolo Fabbri 110: aperitivo e proiezione del film “Vessel”.