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Appalti scolastici: ottenute 108 stabilizzazioni senza Jobs Act

Usb: “Buon accordo in un momento storicamente difficile”. Sgb: “Passo in avanti e segnale importantissimo”. Ma intanto l’Asp ha emanato una delibera sull’assenteismo che rappresenta “Un provvedimento unico per la sua gravità”.

26 Novembre 2016 - 13:39

educatoriOltre 100 stabilizzazioni negli appalti scolastici del Comune di Bologna e senza l’applicazione del Jobs Act. E’ il risultato segnalato dall’Usb e dall’Sgb. Scrive l’Usb: qualche giorno fa presso la sede bolognese delle cooperative Quadrifoglio e Pianeta Azzurro “è stato raggiunto l’accordo per la stabilizzazione di 108 lavoratori che dal giorno 1 dicembre 2016 passeranno dall’attuale contratto a tempo determinato a un contratto a tempo indeterminato. Entro giugno 2017 verrà stabilizzata una ulteriore quota di 68 operatori a tempo indeterminato”. Tra le altre cose, l’accordo prevede anche “che le cooperative dell’appalto dei servizi di integrazione scolastica non applichino il Jobs Act ai 650 lavoratori impiegati sul servizio. In un settore in cui lo status di socio lavoratore attraverso la deroga ai Ccnl con i regolamenti interni, per cui di fatto la possibilità di disporre della vita e del tempo dei lavoratori è già realtà, riuscire ad evitare la vergogna del Jobs Act è un segnale di forza. Di fatto l’accordo sottoscritto si pone l’obiettivo di garantire l’80% degli operatori impiegati nei servizi scolastici con un contratto a tempo indeterminato e di porre un freno all’utilizzo della variazione oraria contrattuale, uno strumento vessatorio di precarizzazione delle vite delle lavoratrici e dei lavoratori di questo settore”. Per l’Usb quello raggiunto “un buon accordo in un momento storicamente difficile”, tuttavia “gli obiettivi che ci siamo posti ancora non coincidono con quelli raggiunti” e quindi “continueremo a batterci per la riunificazione dell’appalto nel suo complesso, a partire già dal bando in scadenza il prossimo giugno. È l’unica condizione, quest’ultima, che porrebbe davvero in condizione la maggior parte delle lavoratrici e dei lavoratori di questo servizio di avere un lavoro su 12 mesi e con contratti dignitosi”.

Questo quanto scrive l’Sgb: “Nella precarietà che vivono quotidianamente i lavoratori degli appalti scolastici di Bologna che spesso a causa di appalti di fatto al massimo ribasso sono costretti a lavorare in condizioni non dignitose; in vista del rinnovo dell’appalto da parte del comune di Bologna; Sgb ritiene l’accordo siglato il 24 novembre 2016 un ulteriore passo verso il miglioramento delle condizioni dei lavoratori. L’accordo prevede l’assunzione di 108 lavoratori nell’immediato e di altri entro la fine dell’anno scolastico. Questo accordo siglato con le cooperativa Quadrifoglio e Pianeta Azzurro che attualmente gestiscono per conto del comune di Bologna i servizi educativi scolastici, mira , inoltre a stabilizzare al rialzo le ore settimanali contrattuali degli indeterminati che sono oggetto in modo costante di variazioni orarie durante l’anno scolastico, variazioni che garantiscono la copertura delle ore necessarie per svolgere il lavoro , ma che di fatto non migliorano il contratto base dell’educatore. Il meccanismo che abbiamo concordato è quello del calcolo medio delle ore svolte negli ultimi anni e che si trasformerà in un aumento delle ore di contratto. Sgb ritiene questo accordo un passo in avanti per garantire maggiore stabilità ai lavoratori”. Sgb ritiene “importantissimo, in questi tempi bui, il segnale della stabilizzazione senza avvalersi del Jobs Act la legge sul lavoro del governo Renzi che determina un drastico ridimensionamento dei diritti dei lavoratori”.

Di nuovo l’Usb, poi, fa sapere che l’Asp Città di Bologna “ha emanato una delibera sulla cosiddetta ‘incentivazione della presenza sul lavoro e per la prevenzione e contrasto dell’assenteismo’, un provvedimento unico per la sua gravità”. Questa direttiva “poggia su una logica offensiva e lesiva della dignità dei dipendenti, tanto da fare esplicito riferimento ad articoli di stampa e alla campagna mediatica scatenata dal Governo nell’ultimo anno contro i dipendenti pubblici (le famigerate false timbrature e le assenze ingiustificate, riguardo alle quali ogni amministrazione ha tutti gli strumenti di verifica da sempre). Alla direzione dell’Asp vogliamo ricordare e sottolineare le pessime condizioni di lavoro dei dipendenti, in particolar modo quelli a diretto contatto con l’utenza; la situazione di sotto-organico perenne in cui sono costretti ad operare soprattutto nei mesi estivi in barba alle chiacchiere sul benessere lavorativo e sicurezza; condizione riduce il lavoro dei dipendenti a puro e faticosissimo badantato, da cui l’utenza può trarre solo minimi benefici. Il problema all’Asp è la qualità del lavoro e l’usura fisica e psicologica prodotta da questo tipo di attività e condizione lavorativa. A fronte di confermata riduzione delle assenze del personale socio assistenziale, la direzione dell’Asp invece di dichiarare la propria soddisfazione, elenca una serie di misure di controllo che vanno da minacce di vigilanza non ben descritta, fino alla sollecitazione di segnalazioni anonime”. Per tutti questi motivi, l’Usb “respinge al mittente la delibera e ne chiede l’immediato ritiro”.