Acabnews Bologna

Ancora uno sgombero sul Lungoreno

Il Comune ha fatto smuovere il terreno per impedire nuovi insediamenti. Alcuni occupanti fatti uscire da un edificio di v.Triumvirato. Ieri sgombero rinviato grazie all’Adl. Ioccupo: “Chiesta condanna per proprietario Villa Adelante, chi è pericoloso?”.

21 Novembre 2015 - 10:59

Via Agucchi (2)Nel giro di pochi giorni, sgombero bis di un insediamento abusivo sorto lungo il fiume Reno, nei pressi di via Agucchi: l’area era stata “liberata“, per usare le parole del Comune, poco più di una settimana fa e gli occupanti erano stati tutti identificati e denunciati per invasione di terreno dalle forze di Polizia del Commissariato Santa Viola. L’insediamento si era però riformato e la “task force comunale antidegrado” è intervenuta nuovamente sull’area, sempre accompagnata dal Commissariato Santa Viola e dalla Polizia municipale del Quartiere Navile. Anche questa volta è sceso in campo il gruppo di volontari costituito dall’associazione provinciale “El Ihsan” e dall’associazione Planimetrie Culturali, che hanno raccolto e accatastato tutto il materiale che costituiva l’insediamento abusivo, facilitando così l’operato di Hera. Per ostacolare il sorgere di una nuova occupazione, fa sapere il Comune, “si è proceduti con lo smuovere il terreno dell’area, rendendo così ardua la costruzione di tende e baracche”. Contemporaneamente, dopo due anni e mezzo di occupazioni abusive è stato liberato anche uno stabile in via Triumvirato 22, di proprietà privata, anche oggetto di ordinanza per la rimozione del tetto in amianto. Lo stabile era occupato da alcuni soggetti di etnia rom e la proprietà aveva presentato querela per il reato di invasione di edificio. In questo caso non c’è stato uno sgombero: il Comune riferisce di aver convinto gli occupanti ad uscire.

Una buona notizia arriva invece dall’Adl Cobas, che ieri mattina ha bloccato uno sfratto al terzo accesso: “Lorenzo, in quella casa ormai da qualche anno, è rimasto dallo scorso anno senza lavoro. Faceva ormai da molti anni il cameriere, e ora non riesce più a trovare alcun tipo di posto fisso, ma solo lavori in nero o con contratti a chiamata. Questo l’ha portato a non riuscire più a sostenere il prezzo dell’affitto mensile ed è quindi ‘caduto’ in morosità incolpevole. Nonostante la volontà di tentare di sopperire al suo debito, rivolgendosi al comune di Bologna per applicare il protocollo sfratti (che consente al proprietario della casa di recuperare il 70% della morosità, tramite fondi pubblici e rateizzazione per il moroso), i proprietari hanno sempre rifiutato. Stamattina (ieri, ndr) con i nostri corpi abbiamo impedito che Ufficiale giudiziario e forza pubblica eseguissero lo sfratto, che avrebbe lasciato lorenzo in mezzo ad una strada, fino al 18 dicembre”.

Nei giorni scorsi, infine, Ioccupo ha pubblicato queso messaggio: “Vi ricordate Villa Adelante? Vi ricordate il suo sgombero?
Vi ricordate il proprietario? Vi rinfreschiamo la memoria: Gianluca Muratori, direttore di Unifica, numero uno di confartigianato Bologna, presidente di Unifica Holding (proprietaria di Villa Adelante, ancora murata e chiusa dopo 5 mesi), indagato per corruzione. Ecco, oggi ce lo ritroviamo sui giornali, in un trafiletto, dove si legge la richiesta di 3 anni di pena per corruzione nell’aggiudicarsi un appalto, tramite un Global service che già in passato aveva lavorato spesso con Comune e Regione, per appalti di milioni di euro. Quindi ci domandiamo: erano più’pericolosi’ gli occupanti che rendevano vivo un posto lasciato all’abbandono e al degrado, o questi loschi individui che oltre a dar mandato di sgomberare chi cercava di autorganizzarsi per avere una vita degna, spendono milioni di soldi pubblici per i propri fini? Una cosa è comunque evidente: la questura fa i comodi di affaristi plurindagati di questa città, eseguendo sgomberi con un ingente dispiegamento di forze dell’ordine, e mettendo poi al confino chi vi si oppone e difende il diritto alla casa. E il comune, inerme, rimane a guardare. E questo, per noi, li fa complici”.