Acabnews Bologna

Ancora scioperi: braccia incrociate nei trasporti e nella logistica

Blocchi al Caab e corteo interno all’Interporto, domani mobilitazione contro Confindustria. Lavoratori Tper in presidio alla sede di via Saliceto, mentre s’apprende del reintegro di Rosaria, delegata accusata di abuso nei permessi sindacali insieme al collega Nello, su cui si attende la pronuncia. Venerdì prossimo giornata nazionale di mobilitazione dei ciclofattorini.

23 Ottobre 2020 - 16:55

Per la giornata di oggi Si Cobas e Adl Cobas hanno proclamato lo sciopero nazionale del settore della logistica, rivendicando nel rinnovo del contratto nazionale avanzamenti e miglioramenti per quanto riguarda orario, salario, tutele e “per non far pagare ai lavoratori i costi della crisi esasperata dal Covid“.

“La lotta inizia giovedì 22 alle 19 al Caab di Bologna con un blocco durato tutta la notte – raccontano i Si Cobas –  dalle prime ore del 23 blocchi all’Interporto di Bentivoglio che dureranno fino a notte e un corteo che ha attraversato tutti i magazzini per sollecitare l’adesione allo sciopero. In mattinata è partito un ulteriore blocco alla Cefla di Imola, anche in questo caso molto determinato. Ai blocchi hanno partecipato solidali del laboratorio Crash e della Fgci. Una giornata di grande determinazione, di passione e di consapevolezza. Indietro non si torna”.

Ieri sera ai blocchi al Caab hanno partecipato anche Laboratorio Crash e Collettivo Universitario Autonomo. Scrivono gli studenti: “Siamo anche noi qua a bloccare i flussi della produzione, numerosi camion carichi di merci sono fermi, lavoratori e lavoratrici stanno contrapponendo i propri corpi all’ingresso del Caab (Centro agro alimentare di Bologna). Questo perché se non ci sono diritti, se non c’è tutela della salute sul lavoro, la produzione la fermiamo! Il blocco di oggi (ieri sera, ndr) é un primo assaggio in vista dello sciopero di domani (oggi, ndr) dell’intero reparto logistico e della manifestazione di sabato, per pretendere una vita degna, perché la macchina del profitto non può valere più delle vite delle persone! Questa crisi sanitaria, economica e sociale vogliono farla pagare come sempre ai/alle più poveri/e, ma non staremo a guardare, sappiamo chi sono i responsabili e sono Governo e Confindustria!”.

I Si Cobas danno ora appuntamento a domani alle 15 per contestare Confindustria, che “da marzo è scesa prepotentemente in campo ad imporre le sue logiche di profitto sulla pelle dei lavoratori”. Secondo il sindacato è in atto un “attacco di classe che governo e padroni stanno portando dall’alto cercando di scaricare i costi della crisi pandemica sui settori popolari”, contro il quale è stata chiamata una mobilitazione nazionale: “La loro crisi non abbiamo nessuna intenzione di pagarla!”.

Oggi è anche il giorno dello sciopero dei trasporti indetto dai Usb, e si è tenuto un presidio davanti alla sede di via Saliceto. Il sindacato segnala una “forte adesione” dei lavoratori, tra il 65% e il 70%: dato che “dimostra il senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto pubblico
locale, che hanno rinunciato al loro stipendio (specie dopo i tagli di questi mesi) per ribadire il loro attaccamento al dovere di garantire un servizio pubblico di qualità e in sicurezza. Bisogna aumentare i mezzi e le corse, bisogna mettere in sicurezza il posto guida, bisogna ridurre immediatamente l’affollamento dei mezzi nelle ore di punta. Quello che è stato fatto finora è gravemente insufficiente se non addirittura controproducente come l’innalzamento all’80% della capienza e come l’eliminazione della zona off limits a protezione degli autisti. Per questo siamo stati costretti, dopo un tentativo di dialogo, a procedere con il coinvolgimento di Nas, Dipartimento salute pubblica e Prefettura che ci auguriamo vogliano procedere urgentemente alle verifiche richieste. La Giunta regionale di Bonaccini si vanta di aver incrementato di 400 mezzi il trasporto pubblico, un aumento pari al 12%, mentre sarebbe necessario aumentare le corse tra il 40 e il 70% a seconda degli orari e delle linee”. Al fianco di Usb c’è Noi Restiamo: “Le misure messe in atto sia dalla regione che a livello nazionale sono insufficienti e insicure, lo vediamo dagli studenti costretti ad ammassarsi sui bus per andare a scuola, come dagli autobus sempre pieni negli orari di punta per chi lavora. Al primo posto va messa la salute dei cittadini e dei lavoratori dei trasporti. Le priorità della Giunta regionale però sono altre: da una parte l’invito agli studenti a prendere il bus successivo, dall’altra la repressione di chi dissente sulle scelte dell’azienda e lotta per i diritti dei lavoratori. C’è bisogno di un piano strutturale sul trasporto pubblico, che vogliamo gratuito e sicuro per tutti. Intanto ieri Rosaria è stata reintegrata con l’archiviazione del fascicolo. Aspettiamo ancora che la Tper si pronunci su Nello, ma saremo pronti a dare battaglia insieme all’Usb finché anche lui non sarà reintegrato!”. I due delegati erano stati accusati di abuso nell’utilizzo di permessi sindacali.

Venerdì prossimo invece saranno i ciclofattorini a mobilitarsi. Scrive Riders Union Bologna: “La rete RiderXiDiritti che raduna lavoratori da tutta Italia, organizzati in Union e sindacati, convoca una giornata di mobilitazione nazionale per venerdì 30 ottobre 2020 contro l’accordo truffa siglato tra Assodelivery, l’associazione datoriale delle aziende di food delivery, e il sindacato di comodo Ugl che peggiora le condizioni dei fattorini in tutto il settore, mantenendo il cottimo e bloccando l’introduzione di una paga oraria prevista dalla legge 128/2019, in linea con i livelli salariali stabiliti dai contratti collettivi nazionali di settori che prevedono la figura del fattorino. Proprio quando la pandemia torna a far sentire tutta la sua forza e dal Governo si ricomincia a parlare di misure restrittive come lockdown e coprifuoco, noi rider, chiamati strumentalmente ‘eroi’ da parte delle aziende nella fase uno, torneremo ad essere in prima linea in un comparto strategico come quello delle consegne a domicilio. Durante l’emergenza sanitaria, siamo diventati lavoratori ‘essenziali’. Come lavoratori essenziali riteniamo essenziali anche i nostri diritti, chiediamo quindi per questo di essere riconosciuti lavoratori a tutti gli effetti, con l’adeguamento del nostro inquadramento contrattuale attraverso l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale dei Trasporti e Logistica o quello del Commercio per tutti i lavoratori della nostra categoria. Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle varie iniziative che si terranno in diverse piazze italiane e ad organizzarsi insieme ai colleghi che si mobiliteranno in tutto il Paese con la rete RiderXiDiritti.  Invitiamo inoltre i clienti dei ristoranti, gli utenti delle app e tutto il mondo del lavoro a solidarizzare con la nostra causa, raccogliendo il nostro appello a non usare i servizi di consegna a domicilio per tutta la giornata di protesta di venerdì 30 ottobre”.