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Ancona / “Resistere alla strategia dell’abbandono”, manifestano i terremotati

Il comitato Terre in Moto: “Un primo passaggio, il cammino sarà lungo e sarà necessario vigilare tutti insieme”. Brigate di solidarietà attiva: “Nel cratere ogni giorno sofferenza e rabbia”. Csa Asilopolitico: “Dignità e rispetto per tutti”.

22 Febbraio 2017 - 20:39

“Per denunciare le responsabilità nella gestione delle problematiche legate al sisma, per chiedere interventi rapidi e una burocrazia non distruttiva, per la dignità dei territori e a sostegno delle persone colpite dal sisma”. Sono le parole d’ordine con cui stamattina il comitato ‘Terre in moto”, costuitosi a dicembre mettendo in rete realtà sociali, associazioni e semplici cittadini, ha manifestato sotto palazzo Raffaello, sede della Regione Marche, dove è stata ricevuta una delegazione. Il direttore dell’ufficio speciale per la ricostruzione ha rivendicato la correttezza dell’operato dell’amministrazione: “Non è stato perso un solo giorno per affrontare un’emergenza di dimensioni epocali aggravata dal maltempo e con venticinquemila sfollati. La Regione non ha mai abbandonato nessuno”. I manifestanti hanno richiesto la convocazione di un consiglio regionale aperto dedicato alla gestione della ricostruzione per il terremoto. Convocazione che non pare essere nelle intenzioni della Giunta.

Racconta il comitato in un post diffuso poco fa su Facebook: “In quasi tre ore di confronto abbiamo chiesto conto delle troppe domande lasciate senza risposta in questi ultimi mesi. Naturalmente si tratta di un primo passaggio, il cammino sarà lungo e sarà necessario vigilare tutti insieme su quanto sta accadendo, sui ritardi e sulle problematiche specifiche. A breve renderemo note le date dei prossimi appuntamenti di incontro e assemblea pubblica, dove decidere collettivamente le prossime iniziative da intraprendere. Oggi abbiamo portato in Regione le istanze del territorio del cratere. Per questo la giornata di oggi è stata una giornata importante, la prima di altre che verranno e che dovremo costruire insieme per resistere alla strategia dell’abbandono, difendere e ricostruire la nostra terra”.

C’erano anche le Brigate di solidarietà attiva. Così sul social network: “Condividiamo la necessità che le istituzioni si attivino nel più breve tempo possibile per fronteggiare una situazione che, giorno dopo giorno, appare aggravarsi tra ritardi e inaccettabili inefficienze dovute anche a una burocrazia estremamente farraginosa. Viviamo quotidianamente nel cratere e vediamo ogni giorno la sofferenza e la rabbia. Crediamo si possa costruire in maniera autorganizzata dal basso, con il contributo di tutti, un movimento popolare che sappia riprendere nelle proprie mani il futuro di queste terre”. E il csa Asilopolitico: “Anche noi sotto la regione, per ricordare alla giunta di Ceriscioli le proprie responsabilità e protestare contro questa assurda politica dell’abbandono. Vogliamo rivedere vivi i territori colpiti dal sisma, vogliamo dignità e rispetto per tutt*!”