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Anagrafe per i migranti? “Già problematica prima della legge Salvini”

Il tema è stasto discusso ieri in Comune. L’Associazione studi giuridici per l’immigrazione annuncia che impugnerà i dinieghi: “Servizi devono essere garantiti”. Ya Basta: “Per i richiedenti asilo difficile l’accesso a centri per l’impiego, Inps, sanità”. Provocazioni dai consiglieri comunali di centrodestra.

22 Febbraio 2019 - 10:54

Ieri in commissione a Palazzo d’Accursio all’ordine del giorno c’erano gli effetti della legge Salvini su sicurezza migranti, ma a prendere il sopravvento è stato il tema dei problemi già in essere per quanto riguarda lungaggini e ostacoli burocratici nel rilascio dei documenti da parte della Questura. “Oltre alle difficoltà per l’iscrizione anagrafica- ha sottolineato, tra gli altri, un attivista dello sportello migranti di Ya Basta– tanti richiedenti asilo si trovano a dover richiedere i servizi essendo regolarmente soggiornanti, ma senza avere un documento che lo attesti”.

Il consigliere di Forza Italia Marco Lisei ha reagito alle accuse rivolte alla Questura proponendo di “inviare i verbali di questa commissione alla Questura affinché sia informata e si adegui se si tratta di cose vere”, facendo inalberare una esponente dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi). “E’ come se lei ci denunciasse! Un conto è che i verbali siano pubblici, un conto è inviarli a un soggetto particolare”. L’associazione ha confermato che i problemi esistono: “Non ci fanno più entrare in Questura e ci impediscono di esercitare la nostra professione”. Ancora più provacatoria l’uscita del leghista Francesca Scarano, che ha sostenuto che “alcune istituzioni hanno confermato che la situazione non è allarmante”, alludendo all’accoglienza come “business del terzo millennio”. Uno degli operatori presenti ha replicato giudicando “offensive” le parole rivolte a “persone che lavorano con passione” e “prendono 7,5 euro l’ora”.

Il Comune invece ha spiegato che, essendo entrata in vigore la legge Salvini, non intende rilasciare la carta d’identità sulla base del permesso di soggiorno, ma l’Asgi ha promesso di impugnare i dinieghi alle richieste di iscrizione: “Sicuramente l’impedimento dell’iscrizione anagrafica è nelle intenzioni del legislatore ma questo non è un criterio interpretativo per l’applicazione di un diritto”. Insomma, la legge “non vieta l’iscrizione ma si limita a stabilire che il permesso di soggiorno non è un titolo idoneo”: il punto, però, “è la regolarità del soggiorno e non come viene dimostrata attraverso un unico elemento”. Di qui la decisione di procedere con le impugnazioni. La posta in gioco è alta: “Come fa l’Ausl a programmare la spesa sanitaria se non sa quanti residenti ci sono? Chiediamo di emanare circolari a tutti i servizi di competenza dell’ente per chiarire che comunque, a prescindere dall’iscrizione anagrafica, l’erogazione di servizi non può ma deve essere garantita sulla base del solo domicilio”. Sulla stessa linea Ya Basta: “Il problema che più ci viene segnalato è la difficoltà di accesso per molti richiedenti asilo ai Centri per l’impiego, all’Inps, ai servizi sanitari”. Palazzo d’Accursio dovrebbe dare “direttive chiare sui requisiti per l’accesso ai servizi”, e magari predisporre un “registro dei richiedenti asilo, in modo che le istituzioni si facciano garanti delle persone che hanno diritto ai servizi”.