Acabnews Bologna

Ambientaliste/i sotto la Regione: “No al sito Eni di stoccaggio Co2 a Ravenna”

Diverse realtà hanno manifestato contro un progetto “che non guarda al bene del pianeta né a quello dei cittadini, ma solo al guadagno di pochi”, un’operazione di “greenwashing” che permette alla mutinazionale di “dipingersi come paladina della transizione ecologica”.

11 Dicembre 2020 - 16:10

Primo appuntamento pubblico oggi per la campagna “NoCcs il futuro non si Stocca!“, sostenuta da diverse realtà tra cui Fridays for future, Tpo, Làbas e UTR Ecologia politica, volta a contrastare “la proposta di Eni di rendere Ravenna il sito di cattura e stoccaggio di anidride carbonica più grande del mondo”.

Un’opera che “non guarda al bene del pianeta né a quello dei cittadini, ma solo al guadagno di pochi”, secondo gli ambientaliste/i che hanno manifestato quest amattina sotto la Regione armati di scope, a simboleggere la polvere sotto il tappeto del “ennesimo progetto di greenwashing”, e palloncini a rappresentare la Co2 “che se viene immaganizzata in modo eccessivo potrebbe esplodere”. Spiegano i manifestanti: “Crediamo che sia un gigantesco favore a Eni che non pagherebbe la dismissione dei propri giacimenti e che otterrebbe miliardi di euro del Recovery fund per politiche che non sono green e favoriscono la politica del fossile”, come l’utilizzo dell’anidrire carbonica “per produrre idrogeno blu, che sappiamo non essere affatto un’energia pulita”.

Per la multinazionale, aggiungono, “non è solo una ghiotta occasione di salvaguardare la propria attività principale di lavorazione del fossile, ma le dà anche modo di dipingersi come paladina e pioniera della transizione ecologica. I fondi europei del Next Generation Eu andrebbero utilizzati per una reale riconversione, non per riempire le tasche della più grande multinazionale del fossile partecipata dallo Stato italiano, è necessario far luce sulle contraddizioni deI progetto Ccs!”. Uno degli striscioni esposti reclamava la fine della collaborazione tra il Cane a sei zampe e l’ateneo bolognese: “Anche i saperi vengono colonizzati da multinazionali devastatrici”.

Una nuova data di mobilitazione è stata annunciata per venerdì prossimo.