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All’Università “ci riempono di telecamere ma cade l’intonaco”

“È chiaro che per l’Università di Bologna la priorità non siano gli interessi di studentesse e studenti”, scrive il Cua. Intanto in via Fioravanti si avvicina l’inaugurazione dello Student Hotel nell’immobile da cui fu sgomberata l’occupazione abitativa Ex Telecom, il collettivo: “Roviniamogli la festa!”.

22 Settembre 2020 - 17:07

“Ci riempono di telecamere ma cade l’intonaco”, segnala il Cua pubblicando sui social alcune foto come quella riportata in questa pagina: “L’Unibo, la migliore Università di Italia secondo le graduatorie di Times Higher Education, spende cifre esorbitanti in telecamere per le lezioni a distanza, ma tralascia completamente la manutenzione degli spazi, venendo meno ancora una volta alla messa in sicurezza dei luoghi attraversati dalla composizione studentesca. È chiaro che per l’Università di Bologna la priorità non siano gli interessi di studentesse e studenti, ma solo gli affari che si possono fare coi privati che investono, trascurando completamente tutto ciò su cui si può risparmiare e che non porta soldi nelle tasche della governance. Per questo si preferisce fare in modo che privati come Student Hotel possano fornire servizi che dovrebbero essere garantiti a tutt@ gli/le student@, senza che questi debbano pagare cifre da capogiro, per questo si preferisce risparmiare sulla messa a disposizione di tutti gli immobili vuoti di proprietà dell’Unibo e tenere aperte solo poche aule studio. Abbiamo bisogno di spazi e che questi possano essere garantiti, vissuti e attraversati in sicurezza!”.

E proprio a proposito dello Student Hotel, mancano pochi giorni all’inaugurazione della struttura in via Fioravanti 27 e il Cua prepara una contestazione: “Proprio in questo luogo sei anni fa nasceva l’occupazione abitativa ‘Ex Telecom’, che aveva dato alloggio a circa 300 persone, sgomberata poi un anno dopo. Dopo cinque anni dallo sgombero si inaugura così nella stessa struttura uno studentato di lusso in cui gli affitti delle stanze sono alle stelle e non vanno incontro alle esigenze di tant* studenti e studentesse che in un periodo storico come questo si trovano sempre più in difficoltà a sostenere gli enormi prezzi che la città di Bologna impone. Non trovare casa a Bologna è stata negli ultimi anni una ricorrenza sistematica e le poche stanze disponibili sono sempre state caratterizzate da affitti altissimi, molto spesso inavvicinabili per studenti e studentesse ma non solo. E’ ormai da anni che la città di Bologna si affida a privati per poter ‘garantire’ un diritto allo studio che sembra ormai essere un privilegio per pochi e poche, facendosi beffa di chi non riesce a sostenere economicamente i costi di una delle università più care d’Italia. In un momento del genere, in cui ciò che ci serve sono gli spazi, accessibili e sicuri per tutte le persone che li attraversano, come risposta l’Università di Bologna non solo sta ignorando che gli spazi che vengono messi in sicurezza non sono sufficienti ad accogliere i/le tantissim student iscritt all’Unibo, ma favorisce la cessione ai privati, come lo Student Hotel, di servizi che dovrebbero essere garantiti dalle istituzioni universitarie e pubbliche. Esempio di questa mancanza di spazi sono le sale studio, che con la capienza limitata (e gli orari ridotti) sono al momento insufficienti per garantire un posto in cui studiare a tutti e tutte. Per questo vediamoci tutti e tutte alle 15 in piazza dell’Unitá. Roviniamogli la festa!”.