Culture

Agli scrittori condannati al rogo del XXI secolo

Intervento di Bartleby dopo il diktat di Raffaele Speranzon, assessore alla Cultura della provincia di Venezia, perché non siano più resi disponibili nelle biblioteche i volumi degli autori firmatari di una petizione pro-Battisti nel 2004

21 Gennaio 2011 - 12:16

Agli scrittori condannati al rogo del XXI secolo,
per noi è un piacere scrivervi, molti di voi sono passati nel nostro spazio hanno contribuito a costruirlo e difenderlo in questi anni, siete venuti in università a discutere con noi e presentare i vostri libri, molte delle voste opere sono diventate gli strumenti di lotta di questo autunno. Per noi non siete maestri, siete amici e complici, compagni di lotta e di viaggio.

Vi scriviamo dopo aver letto del diktat che Raffaele Speranzon, assessore alla Cultura (!) con delega alle biblioteche (!!!) della provincia di Venezia, ha invocato contro di voi. Ovvero l’eliminazione dei vostri libri e la conseguente punizione per chi non è disposto a farlo.

Inoltre nelle ultime ore, l’assessore all’istruzione della regione, Elena Donazzan, ha fedelmente seguito la linea del suo collega dando pubblicamente il suo “indirizzo politico” (da quando in qua le scuole deveno avere un indirizzo politico?) agli istituti scolastici che a breve arriverà in forma scritta ai presidi degli istituti veneti. L’obiettivo sarebbe quello di impedire la divulgazione dei testi degli autori firmatari nel 2004 della petizione pro-Battisti. Non vogliamo entrare nel merito nè sulla questione Battisti in sè, né su come la sua vicenda sta divenendo sempre più strumentalizzata a scopi “politici” già dai primi giorni di questo 2011. La questione qui non è sulle scelte politiche di Battisti, ma è ben diversa. Qui si parla di censura verso tantissimi scrittori che sono parte integrante della letteratura contemporanea internazionale (solo per citare qualche nome: Agamben, Balestrini, Pennac!), è questione di spregio verso la libertà di insegnamento e verso il diritto di usufruire del servizio bibliotecario alla cittadinanza che inoltre lo sostiene economicamente. E si può andare ancora oltre.

Il diktat Speranzon-Donazzan non si limita solo un gruppo di scrittori e i loro libri, ma tocca tutti quanti. Tocca le librerie (che secondo il demenziale piano di Speranzon dovrebbero praticamente svuotare gli scaffali), tocca le biblioteche e i bibliotecari (a quando gli slogan “chiudiamo le biblioteche, tanto contengono solo libri inutili?”…ah, già, a Bologna questo succede già), tocca gli studenti universitari che vedrebbero eliminati gli insegnamenti di Letteratura Contemporanea e un conseguente buco nella loro formazione(ci manca solo questo visto che gli studi in Italia sono già all’avanguardia), tocca tutti quegli insegnanti che subiscono un’imposizione sui programmi decisa da chi si riempie la bocca parlando dei valori di una volta e non sa che anche Dante era un sovversivo. Ma a quanto pare di Bonifaci Ottavi ce ne sono ancora parecchi in giro.

I minacciati arresti preventivi del signor Gasparri,il ricatto del signor Marchionne, il taglio al futuro degli studenti della signora ministra e infine, il rogo ai libri di Speranzon, vanno nella stessa direzione, quella di un attacco alla democrazia.Forse non è troppo parlare di rigurgito di fascismo. La cosa triste è che tutto questo ora si può fare. Chi rappresenta le istituzioni in questo paese può permettersi con arroganza di fare dichiarazioni palesemente fasciste e vagamente eversive, tanto l’Italia sembra rimanere impassibile. Ma allora parlare di democrazia in Italia è davvero come parlare del sesso degli angeli? Non tutti sono disposti a sopportare tutto questo. La risposta della rete in queste ore ne è la dimostrazione. Altre risposte ci saranno, ne siamo sicuri.

Da parte nostra,risponderemo unendo le lotte che in questo periodo si stanno muovendo. In questi giorni stiamo mettendo in pratica la generalizzazione di cui abbiamo parlato nei mesi scorsi. La settimana prossima vivremo una data importante a fianco dei lavoratori della FIOM,di certo non mancheranno in quella data le parole di chi oggi è condannato al rogo.

Concludiamo con un augurio.
Dante descriveva l’inferno secondo la regola del contrappasso, per questo auguriamo al caro Speranzon e al caro Donazzan di farsi un giretto sul Mediterraneo usando uno dei vostri libri come scialuppa e un segnalibro come remo. Ad accoglierlo, come nave di vedetta, una balena. Bianca.

BARTLEBY – spazio autogestito