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Acer, la perenne ossessione per gli sgomberi

Due appartamenti svuotati e blindati in via Savenella. Intanto, uno degli sfrattati di via Gandusio protesta da giorni in Comune. Due anni fa il violento intervento all’ex Telecom. E Bologna svetta in Italia per il caro-affitti.

26 Ottobre 2017 - 12:33

Di fronte ad un patrimonio Erp che vede un alloggio su 20 non utilizzato, l’ossessione dell’Acer continuano ad essere gli sgomberi: l’azienda si vanta di averne effettuati due ieri, in via Savenella, installando le ormai note (e costose) porte blindate anti-intrusione. “Un altro intervento di sgombero riuscito grazie all’azione coordinata di tutte le istituzioni cittadine impegnate nel contrasto al fenomeno delle occupazioni di alloggi”, dice l’Acer, affermando che “il numero totale degli alloggi ancora occupati in città è sceso a 20 unità e per tutte queste situazioni Acer ha già attivato le procedure utili per procedere alla liberazione degli alloggi”.

A Palazzo D’Accursio, intanto, da lunedì è cominciata la protesta (con un presidio permanente) di una delle persone che a luglio è stata sfrattata dalle case Acer di via Gandusio: si tratta di “Ivo, cardiopatico, invalido al 100%, pensionato povero”, spiega Pugno chiuso, aggiungendo che l’uomo ha deciso di agire così “per pretendere un incontro, avendogli il Comune negato finora non solo un alloggio alternativo, ma anche un minimo sostegno economico. Il Comune di Bologna è il vero abusivo, in via Gandusio come in tutta la città. La sua politica è svendere e lasciar sfitto il patrimonio dei lavoratori mentre chi ha bisogno dorme in strada. Una casa popolare subito, per Ivo e per tutti coloro che ne hanno necessità”.

Inoltre pochi giorni fa, il 20 ottobre, sono passati esattamente due anni dallo sgombero dell’ex Telecom di via Fioravanti. Quel giorno, ha scritto Social Log, “una violenza militare mai vista a Bologna contro uomini, donne e bambini si scatenò feroce. Fu lo sgombero dell’ex Telecom occupata, una piccola oasi di giustizia sociale, dignità e alternativa nella Bologna della speculazione immobiliare. Le cricche di affaristi, il Pd, e i criminali in doppiopetto della città ordinarono sgombero e violenza e la celere eseguì. Ma di quella giornata indimenticabile oltre alla brutalità poliziesca resta vivido il ricordo della forza collettiva, della tenacia e della solidarietà di cui Bologna è capace. E per le prossime occupazioni e lotte peri diritto all’abitare è il ricordo più potente che l’ex Telecom ha lasciato a tutti e tutte. L’alternativa, autonoma, indipendente è possibile! Basta solo saper sognare e fare dei sogni realtà!”.

Infine, in base allo studio diffuso da una catena di agenzie immobiliari, emerge che a Bologna il caro-affitti ha portato nel primo semestre 2017 ad un incremento dei canoni superiore al 4%, decisamente superiore a quello registrato nelle altre grandi città italiane: +5,3% per i monolocali, +4,6% per i bilocali e +3,4% per i trilocali.