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A piedi nel verde contro la speculazione nelle aree dismesse [foto]

Ieri ai Prati di Caprara, oggi all’ex Mazzoni in zona Murri: ripartono con due camminate che hanno coinvolto centinaia di persone i comitati che si oppongono ai progetti di cementificazione calati dall’alto.

21 Giugno 2020 - 17:03

“Questa mattina in tantissimi (almeno in 200) ci siamo radunati alla passeggiata popolare attorno l’ex caserma Mazzoni, per contestare il progetto speculativo di Cassa Depositi e Prestiti e Comune di Bologna che prevede una la costruzione di 195 appartamenti suddivisi in sette palazzoni da otto piani, il taglio di oltre 300 alberi e un centro commerciale da 2.000m”. Lo scrive il Comitato Caserma Mazzoni Bene Comune. Prosegue il comunicato: “L’iniziativa di questa mattina dimostra che i cittadini del quartiere sono fortemente contrari a questo progetto calato dall’alto e chiedono con forza di bloccarne l’iter. Vogliamo un percorso partecipativo reale a partire dall’autunno e chiediamo per le prossime settimane incontro con la Fondazione Innovazione Urbana e l’Amministrazione Comunale di Bologna per poter istruire questo processo. Quella di oggi è solo una delle iniziative che metteremo in campo nelle prossime settimane e convochiamo sin da adesso un’assemblea del Comitato Ex Caserma Mazzoni venerdì 10 luglio alle ore 18:00 presso la Lunetta Gamberini per poter discutere dei prossimi passi da mettere in campo per raggiungere i nostri obiettivi. Come recitava un cartello della manifestazione di oggi, “solo gli stolti non cambiano idea..il POC si può cambiare”. Noi chiediamo all’amministrazione di cambiare idea, dato che è possibile farlo, e di confrontarsi seriamente con il territorio. Basta cemento! Vogliamo un parco! Basta smog! Vogliamo un quartiere vivibile! Tagliamo il traffico, non gli alberi!”.

> Gli scatti inviati a Zic (l’articolo continua sotto le fotogallery):

Passeggiata popolare per un ex Caserma Mazzoni bene comune #2

(foto di Gianluca Rizzello)

Passeggiata popolare per un ex Caserma Mazzoni bene comune

(foto di Comitato ex Caserma Mazzoni Bene Comune)

Ieri, invece, “circa 200 visiitatori hanno inaugurato i sentieri nel bosco dei Prati di Caprara – scrive il comitato Rigenerazione No Speculazione – Qualcuno ci ha detto: sul bosco dei Prati di Caprara si decide il prossimo sindaco di Bologna, chi lo proteggerà vincerà, chi lo vuole distruggere perderà. Fate voi. Ore 20, l’ultimo attivista fa un passaggio per togliere gli ultimi cartelli segnaletici, si stupisce che il sentiero sembri più pulito di prima. Sveliamo l’arcano: i ragazzi di Extinction Rebellion Bologna e di Studenti per l’ambiente Bologna durante la passeggiata hanno pulito – vi amiamo tutti”

Spiegava nei giorni scorsi il comitato: “A marzo tutto si è fermato per l’emergenza Covid19, ma in una città tra le più inquinate non si è fermato il bisogno di preservare una superficie forestale (non addomesticata) come il #BoscoUrbano dei #PratidiCaprara. Un polmone verde determinate per chi vuole vivere a #Bologna per i molteplici servizi che fornisce in termini di assorbimento di Co2, di intercettazione del particolato, di mitigazione del calore urbano, di protezione dell’avi-fauna e per il benessere di chi lo vuole vivere. I cittadini considerano il bosco un bene essenziale, ma è anacronisticamente tuttora messo in pericolo dal nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), che disegna il futuro della città, e quindi anche dei Prati di Caprara. Nel documento non troviamo nessuna traccia dell’Istruttoria pubblica voluta dai bolognesi nel 2018, ne’ degli esiti contenuti nella deliberazione del Consiglio comunale (O.d.G.: 422.1/2018), che si impegnava a ridurre le previsioni edificatore nei prati del POC 2016. Questo PUG, ignorando la delibera del più alto organo decisionale cittadino, convalida tutto quello che era stato previsto dal vecchio Piano Operativo, dando un bel colpo di spugna alla partecipazione che tanto si sbandiera come strumento di democrazia e agli impegni presi pubblicamente”.