La disparità di trattamento economico fra educatrici/ori e insegnanti produce una distanza sempre più difficile da colmare fra lavoratrici/ori della scuola. Ma tutto nasce dal progressivo smantellamento del welfare anche nell'ambito dell'istruzione. La storia di I. racconta la condizione di tanti dipendenti delle cooperative sociali.
Fare conflitto/progetto a Bologna
Municipi Sociali di Bologna sullo sgombero avvenuto martedì e sul futuro dell'ex caserma Masini: "Il campo politico che si è aperto è interessante, per noi, e per Bologna. E per navigarlo serve una bussola con due nuovi punti cardinali: conflitto / progetto".
Sgombero Vivaia Tfq, attiviste prima sul tetto e poi la decisione in assemblea: corteo subito!
Intanto il comitato di residenti Viva la Vivaia chiede "trasparenza sull’operazione di perequazione edilizia stipulata con la società Edilbo e la concessione di un nuovo spazio" pubblico in quartiere al collettivo transfemminista, reclamando inoltre la tutela degli spazi verdi, anche alla luce della recente alluvione che ha colpito la regione.
Immaginare l’impensabile: perché oggi è cosi difficile dire welfare, per non parlar dello Stato Sociale
Riceviamo e pubblichiamo: "Welfare è molte cose, ben oltre quelle abitualmente riferite al lemma e che chiama in causa il tasso di democrazia di un paese e di implicita redistribuzione del reddito, financo arrivare alle politiche transnazionali che alimentano anche nelle manifestazioni più aberranti di accoglienza o rifiuto, nuove linee e sottocategorie di intervento sociale".
Il “BeNe” del Bellaria e i mali della sanità pubblica
La lotta dei pazienti affetti da Sla, sclerosi multipla e altre patologie neurologiche, dei loro familiari e delle associazioni che si occupano di malattie neurodegenerative e neuromuscolari.
L’appello: “Cancellate la partita di football con la squadra della colonia israeliana”
Coordinamento Campagna BDS e Giovani e Palestina: "L'Università di Ariel è profondamente e direttamente complice del sistema di oppressione israeliano che nega ai palestinesi i loro diritti fondamentali garantiti dal diritto internazionale, compreso il diritto all'istruzione e alla libertà accademica".
Ciao Tati, pittore delle lotte operaie [foto]
Se n’è andato qualche giorno fa uno dei primi “grafici di movimento”, suoi tanti dei manifesti in serigrafia dell’autunno caldo bolognese. Nel ’69 e nei primi anni ’70, all’epoca dei comitati operai-studenti, fu molto attivo nei gruppi di intervento davanti alle fabbriche e contribuì alla nascita del comitato di base della Ducati Elettrotecnica.
Amedeo Ricucci, gli occhi “lucidi” sugli scenari delle guerre
E' morto il giornalista Rai che mosse i suoi primi passi da reporter a Bologna, prima col giornale Mongolfiera, poi con Radio Città del Capo.
Docenti contro la legge 79/22: “Ennesima controriforma della scuola pubblica”
A prendere l'iniziativa 81 insegnanti del Copernico, attraverso un documento a cui è possibile aderire attraverso una petizione online e che nel giro di pochi giorni ha raccolto quasi 2.000 firme: "Non ci accontenteremo di esprimere un dissenso teorico, ma metteremo in atto forme di protesta che non si limiteranno a scioperi estemporanei".
“Cosa vuol dire per noi occupare?”
"Occupare per noi vuol dire sperimentare, anche se per poco, una scuola diversa: che possa insegnare come ragionare e come avere un pensiero critico, in cui la socialità possa essere vissuta realmente, un luogo che trasmetta saperi antifascisti, antisessisti e antirazzisti", scrive Scuole in lotta in una riflessione sull'ultimo anno di mobilitazioni studentesche.
La fraternità di Valerio Evangelisti
La lunga e vorticosa militanza politica. La straordinaria e prolifica esperienza di scrittore e studioso dei movimenti sociali. La sua gentilezza, la sua incredibile generosità. Difficile raccontare tutto ciò che è stato 'So Long', ma ci proviamo. I funerali si terrano domani alle 11 al cimitero di Casigno, frazione di Castel D'Aiano.
Dal Minghetti occupato: “Abbandonati dalle istituzioni quando più avevamo bisogno”
L'occupazione iniziata ieri vuol essere "un atto di protesta deciso", hanno scritto le/gli studentesse/i in un documento che mette in fila le motivazioni della mobilitazione, incentrata sulle carenze del sistema a livello nazionale: dalla gestione della pandemia al modello didattico, dalle aule sovraffollate all'alternanza scuola-lavoro.